Ippovie: la nuova frontiera del turismo culturale nel Lazio

A quali turismi rivolgersi per risalire una china che vede il turismo italiano in declino? Il nostro paese è retrocesso in pochi anni dal primo al quinto posto nella classifica mondiale delle mete più ambite da chi viaggia per diporto

“Il turismo si pone sempre di più come elemento di sviluppo socioeconomico strettamente collegato alla qualità dell’ambiente, e secondo tutte le previsioni mondiali rappresenterà l’industria mondiale numero uno del terzo millennio”.

Questo è quello che afferma l’On. Vincenzo Saraceni, Assessore alle politiche dell’Ambiente della Regione Lazio, nella prefazione al testo ”Ippovie e Parchi del Lazio”, scritto da Rodolfo Lorenzini ed edito dalla Società italiana del Cavallo e dell’Ambiente Onlus.

Le Ippovie sono percorsi culturali, quasi mai asfaltati, non ancora preda di navigatori satellitari che, attraversando parchi, riserve naturali (14) ,laghi, montagne, fiumi, valli, pinete, selve e luoghi dove si possono incontrare giacimenti archeologici, castelli, musei, santuari, monasteri e saline, congiungono località turistiche che rappresentano la memoria storica di questa regione.

Questi itinerari sono stati predisposti per chi va a cavallo, ma possono indifferentemente essere percorsi a piedi o con ogni altro mezzo che non necessiti di carburante.

Nell’immaginario collettivo, si ritiene che, per quanto riguarda il Lazio, sia Roma l’unico polo di aggregazione turistica. Invece sono molteplici le attrattive turistiche laziali, in particolare quelle relative al turismo verde, turismo rurale, turismo ecocompatibile e turismo religioso.

Nell’ambito dei volumi che trattano questa materia , raramente capita di imbattersi in un testo ricco anche di argomenti storici, aneddotici e culturali che completano l’immagine dei luoghi illustrati.

Ippovie e Parchi del Lazio è uno di questi libri

Il libro è diviso in 14 capitoli tematici per complessivi 20 percorsi. Ogni itinerario è preceduto da una prefazione della scrittrice Maria Lucia Galli , che in una paginetta mette in risalto la storia non scritta ,gli aneddoti o le leggende degli uomini e delle donne di questa terra straordinaria.

Successivamente l’autore del testo indica dettagliatamente il percorso di ogni tappa (ogni percorso è riportato anche su una apposita cartina geografica).

Inoltre, per ogni singola escursione , sono descritte le caratteristiche delle località attraversate e gli ambienti naturali che si incontrano.

Per ogni tragitto sono anche menzionate tutte le referenze logistiche. E’ stata inserita anche una rubrica intitolata Hippogoduria dove sono indicate le ricette sfiziose, tipiche dei luoghi visitati.

Il sottotitolo del libro dà una esatta definizione di quello che l’autore vuol comunicare ai lettori: ”Itinerario culturale per la valorizzazione e la promozione dei parchi, delle aree rurali e montane del Lazio “.

Il volume va visto come un compagno di viaggio pronto a darci quelle informazioni che spesso non sono riportate nei testi turistici tradizionali.

Descrizione degli itinerari

  • Parchi e laghi tra Roma e l’Etruria (itinerario di congiunzione tra Roma ed il sistema ippoviario nazionale verso il nord);
  • Maremma Etrusca (la zona che ha come baricentro Civitella Cesi è sicuramente uno dei crocevia equestri più importanti d’Italia);
  • Maremma Laziale (è l’area compresa tra il litorale nord di Roma, la Toscana e l’itinerario della Tuscia);
  • Alto Lazio, Lago di Bolsena, Monti Cimini (è il territorio più vario del Lazio tra laghi, monti, vestigia di strade etrusche, romane e della francigena);
  • Valle di Treja, Tevere, Monte Soratte (è il versante nord est del Lazio, anello di congiunzione tra la campagna romana e le vie della fede e dei pellegrini del reatino che visitano i luoghi ed i monasteri dove vissero San Benedetto, San Francesco e Santa Scolastica);
  • Parchi, Monti e Pellegrini (il parco dei Monti Simbruini s’identifica con questo territorio tra i più suggestivi, selvaggi ed emozionanti del Lazio);
  • Ippovia dei Tratturi, Trevi nel Lazio, Paliano, Montelanico, Artena (raccordo tra Roma e i tratturi. Questa ippovia è anche alla base del primo collegamento della rete di Ippovia Italia, tra il Tirreno e l’Adriatico a sud di Roma).

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Di CulturalWeb

Redazione d’informazione del ministero per i Beni e le Attività culturali

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